Titolo : Caligula
Autore : Albert Camus
Edizione : Gallimard
Genere : tragedia teatrale
" Une tragédie de l'intelligence. Décor:
il n'a pas d'importance. Tout est permis, sauf le genre romain ...
. C'est l'histoire d'un suicide supé-rieur. C'est l'histoire
de la plus tragique des erreurs. Un théâtre de l'impossible.
Et si je me trouvais être, par malheur, scandaleux, ce serait
seulement à cause de ce goût démesuré
de la verité qu'un artiste ne saurait répudier sans
renoncer à son art lui-même."
(A. Camus)
Ha avuto luogo nell'inverno del 2001 a Milano, una bella
resa teatrale della tragedia di Camus, dove sono state ben messe
in luce tutta la malinconia, il dolore e la passione
per la vita, di Caligola, re folle che coglie il non senso
della vita.
Di fronte all'irragionevolezza del mondo Caligola scopre
una autentica e profonda libertà, che egli però
interpreta male, perché lo porta a giocare con la vita degli
altri.
La scena stessa, molto semplice, evocava l'essenza
di questo re sanguinario: una vasca bianca al centro del palco,
con tante pallline rosse all'interno, a simbolo del sangue che Caligola
ha fatto scorrere e dell'inutilità del potere di cui disponeva.
Caligola è un uomo scellerato, sì, ma schiacciato
dalla pesantezza del dolore: il dolore per
l'amore perduto per Drusilla l'amante/sorella, per la perdita
della possibilità stessa di amare, il dolore per la propria
solitudine, il dolore della passione per la vita soffocata
dall'orrore della morte.
Gli intellettuali del tempo (si pensi che nel 1945 Caligola ebbe
un notevole successo) vollero vedere nella figura di Caligola, Hitler
stesso circondato da persone che, per debolezza, non ebbero il coraggio
di opporsi alla sua tirannide : così la corte di Caligola
è fatta di mediocri, di personaggi meschini, funzionari
commedianti.
Caligola è un uomo che desidera l'impossibile, nel
tentativo di saziare il desiderio di felicità, che
sa non potersi compiere: per questo chiede al confidente Elicone
di procurargli la luna.
Al tempo stesso, però, Caligola è il simbolo di una
grandezza umana che, seppur nella sua pazzia, lascia
meravigliati. Egli mina la meschina tranquillità di chi lo
circonda, perché "costringe a pensare".
Links di riferimento:
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