Philippe
Jaccottet è uno dei maggiori esponenti della poesia francese contemporanea.
Nato
nel 1925 a Moudon, nella Svizzera romanda, dopo gli studi universitari ha trascorso
alcuni anni a Parigi, da dove si è trasferito a Grignan, nel Sud della
Francia, dove vive da circa quarant'anni.
Traduttore,
prosatore, poeta e saggista è da alcuni anni noto ai lettori italiani
di poesia grazie alle traduzioni e ai convegni su di lui svoltisi in Italia. E'
è particolarmente vicino alla letteratura italiana, grazie anche alla sua attività
di traduttore di nostri poeti, primo fra tutti di Ungaretti. La
poesia di Jaccottet conosce, a partire dalla fine degli anni
Settanta, una nuova stagione che si concretizza alcuni decenni più tardi nell'importante
volume "Alla luce d'inverno" (titolo originale: À
la lumière d'hiver suivi de Pensées sous les nuages).
Quest'opera segna
la scoperta della luce, dopo l'elaborazione di un lutto, una
luce più intensa che emana dal cuore stesso delle cose terrene,
fragili e precarie, ma per questo di lancinante bellezza. Lungo
il cammino irto di antitesi inquietanti, la parola cerca la sua strada come un
filo d'acqua stretto dalla roccia, sorretta da una musica a tratti celestiale. Ecco
un estratto del libro: La prima poesia di "Lezioni" Tempo fa, io,
l'impaurito, l'ignorante, che vive appena, coprendomi gli occhi di immagini, pretendevo
di guidare i morenti ed i morti. Io, poeta al sicuro, risparmiato,
che soffre appena, spingermi a tracciar strade fin laggiù! Ora,
lampada attonita, mano più errante, che trema, adagio ricomincio dentro
l'aria. |