Titolo: L'ignorance
Autore: Milan Kundera
Edizione: Paris, Gallimard
Genere: romanzo
Dopo una complicata genesi editoriale, 'L'ignorance' di Milan Kundera
è finalmente apparso anche in Francia. Già da tempo
pubblicato in Spagna, Italia, Germania e Stati Uniti, il romanzo,
dopo tre anni di attesa, viene ora pubblicato da Gallimard nella
versione originale francese.
La trama de L'Ignorance sfrutta il tema - caro alla letteratura
francofona - del Grande Ritorno, che non tarda a trasformarsi
in retour raté: la storia è infatti
quella di due émigré cechi che, dopo la caduta
del rideau de fer, fanno ritorno a Praga per scoprire di
esservi divenuti totalmente estranei. La presa di coscienza sarà
diversa per entrambi, per entrambi sottilmente crudele: l'ironia
sferzante di Kundera non lascia scampo, né spazio a facili
drammatizzazioni.
Letta nel suo insieme, l'opera di Kundera ci mostra un viaggio che
parte da una presunta "Festa del ritorno" per arrivare
all'affermazione di un ritorno mancato o semplicemente impossibile.
Se già 'L'insoutenable légèreté de l'être'
affermava l'impossibilità dell'eterno ritorno nietzscheano,
ora, 'L'Ignorance', sottolinea l'impossibilità del ritorno
tout court.
Il tema è comune a molti autori francofoni, ma l'abilità
di Kundera sta nel gioco di specchi che costruisce con il
suo particolare stile narrativo. Come negli altri suoi romanzi,
Kundera sfrutta qui la tecnica del contrappunto romanzesco,
mutuato dal linguaggio musicale, che consiste nel sovrapporre diverse
linee narrative, per fonderle in un'intricata struttura polifonica.
Ne emergono le molteplici voci di una realtà sfaccettata
e instabile, che non può più essere narrata in modo
lineare.
A partire da 'La Lenteur', primo romanzo scritto in francese, Kundera
abbandona la classica suddivisione dei suoi romanzi in sette parti,
privilegiando l'omogeneità di una scena quasi teatrale,
secondo la tecnica del vaudeville, che gioca su coincidenze
inverosimili e sfiora, come lui stesso asserisce, la farsa. Il risultato
è un romanzo di impatto immediato, in cui le diverse
linee narrative si fondono in un'orchestrazione perfetta.
Se la struttura dei romanzi di Kundera è complessa, non
lo è la sua lingua, un francese volutamente semplice,
per ovviare ai misunderstandings che purtroppo spesso si
accompagnano alle opere di uno scrittore émigré.
La clarté della lingua si unisce in questo romanzo
ad una profonda riflessione linguistica che sfocia in quella
esistenziale: "l'ignorance" del titolo è presa
nel significato etimologico di "nostalgia", (dallo spagnolo
añorar, "provare nostalgia"), e fornisce a Kundera
lo spunto per una penetrante meditazione sull'abbandono,
la perdita, l'esilio.
La riflessione linguistica che diviene esistenziale costituisce
il cardine di una strategia narrativa cara all'autore, da sempre
molto sensibile alle trappole linguistiche e ai malentendus sémantiques:
già nel 1985 Kundera elaborava un dizionario personale, dal
titolo 'Soixante-treize mots', in cui si impegnava a spiegare il
significato intimo che attribuiva alle parole, al fine di evitare
possibili incomprensioni o errori di lettura.
Oggi 'L'ignorance' potrebbe costituire una nuova voce di quel
dizionario intimo, in una ricerca linguistica costante che non
si ferma alla superficie ma scava più a fondo, per indagare
i lati più reconditi e insospettati della parola e scoprire
qualcosa di più sull'essenza dell'uomo: del resto, come lo
stesso Kundera afferma nel saggio 'L'art du roman', "le
romancier n'est ni historien, ni prophète: il est explorateur
de l'existence."
Ilaria Vitali
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