Titolo : Messieurs les enfants
Autore: Daniel Pennac
Editore : Gallimard collection Folio, 1997
Genere: Romanzo
Pennac, dopo la fortunata saga "malausseniana" che lo
ha reso noto al grande pubblico, si lancia in una nuova sfida con
questo esilarante romanzo senza abbandonare la sua corrosiva
verve e il suo stile esplosivo.
Narratore della paradossale vicenda è Pierre Laforgue,
padre defunto di Igor, uno dei 3 piccoli protagonisti, morto per
un errore medico che, dalla pietra tombale ci introduce all'antefatto
intervenendo anche come personaggio reale nel susseguirsi degli
eventi, come consigliere del figlio che parla con il genitore come
se fosse ancora accanto a lui.
Il temuto e odiato Professor Crastaing, scapolone che con
una punta di sadico piacere si dedica al suo lavoro d'insegnante
al collège, ama tartassare i propri alunni assegnando loro
dei temi, ma la sua fantasia è "monotematica" in
quanto il soggetto è immancabilmente la famiglia in tutte
le salse, forse una compensazione alla sua mancata realizzazione
come marito e padre di famiglia.
Durante una lezione, 3 indisciplinati allievi, Igor Laforgue, Joseph
Pritsky e Nouredine Kader vengono sorpresi dallo zelante docente
con un irriverente e minaccioso disegno a prendersi gioco di lui,
come prevedibile la punizione sarà un tema
in perfetto stile "crastainghiano": "Un giorno vi
svegliate e vi accorgete di essere diventati adulti, in preda al
panico vi precipitate nella camera dei vostri genitori e vi accorgete
che sono diventati bambini".
Il tema per quanto fantasioso nell'impostazione dovrà, pena
la convocazione degli ignari genitori, essere verosimile e plausibile
senza facili scappatoie narrative.
La tragedia si scatena quando ciò che doveva essere
un'inversione dei ruoli in un innocuo argomento di un compito a
casa, da fittizia si trasforma in reale con le ovvie tragicomiche
conseguenze sui tre protagonisti che dall'oggi al domani
si ritrovano in un'esplosione corporea, ma con una maturità
da adolescenti a doversi confrontare con un universo a loro estraneo,
catapultati in un mondo da adulti, con una serie d'incombenze e
responsabilità, quali preparare la cena, sbrigare le faccende
domestiche e badare ai rispettivi genitori trasformatisi a loro
volta in piagnucolosi marmocchi.
Insomma la realtà finisce per superare la fantasia,
dopo lo smarrimento e il panico iniziale, i 3 cercheranno di barcamenarsi
e adeguarsi alla nuova situazione, di unire le forze alla ricerca
di una soluzione, rivolgendosi proprio a colui che con quel tema
è stato l'ignaro artefice di questo putiferio.
E proprio andando alla ricerca dell'odiato Crastaing scopriranno
un inatteso e insospettato volto umano, a tratti patetico,
del loro insegnante ed un suo vissuto fatto di solitudine e frustrazione.
Dopo un susseguirsi di rocambolesche disavventure,
piccoli incidenti, colpi di scena a ripetizione si arriverà
ad uno scontato lieto fine che suggellerà la pace e accrescerà
il l'ammirazione dei 3 discoli per il loro insegnante.
L'ambientazione è la pittoresca periferia parigina
come in tutti i romanzi di Pennac, numerosi i personaggi, bizzarri,
strampalati, curiosi, spesso surreali e a creare l'atmosfera l'immancabile
"sottobosco" antropico fatto di piedipiatti, donnine di
malaffare, meretrici, protettori, gangster da quattro soldi, trafficanti
e traffichini di ogni genere, caratterizzati sempre in modo efficace.
Pennac sfrutta un tema letterario antico il capovolgimento
di ruoli e crea un racconto godibile, divertente, ironico
se non sarcastico, di indubbia originalità dal ritmo serrato.
Sicuramente un elemento autobiografico, (Pennac è professore
di liceo) si ritrova nell' odiato-amato personaggio del professor
Crastaing con il quale l'autore ironizza sulle idiosincrasie di
un certo tipo di docenti e impietosamente, con quel tocco surreale
e grottesco che gli è proprio, ne decanta vizi e virtù,
anche se alla fine viene umanizzato e esaltato in chiave positiva.
La scrittura è come sempre corposa, il linguaggio
ricco di sfumature colloquiali che creano difficoltà
per chi non ha dimestichezza con il registro familiare ma che contribuiscono
ad accrescerne la peculiarità espressiva.
Pennac insomma non smentisce la fama di narratore fra
i più originali del panorama francese contemporaneo.
Maria Grazia Falcinelli
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