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Le passe-muraille- Aymé (di Maria Grazia Falcinelli)
Titolo: Le passe-muraille (1943)
Autore : Marcel Aymé
Genere
: Raccolta di Novelle
Editore: Gallimard, Folio

Le Passe-muraille è una raccolta di 10 novelle, alcune ambientate nel celebre quartiere parigino di Montmartre, dove fra le diversità dei temi il filo conduttore è una commistione fra l'elemento puramente fantastico (poteri sovrannaturali, sbalzi nel tempo, vita ultraterrena), il realismo eclatante (l'occupazione tedesca, le ristrettezze, i razionamenti , le differenze sociali) e l'elemento morale (il peccato, il bene e il male).
A far da collante a questi diversi filoni, l'arguzia sottile e faceta dell'autore che interviene più o meno palesemente a commentare le storie narrate. Il linguaggio è efficace, a tratti elegante, sicuramente godibile.
La mordacità delle caratterizzazioni di alcune categorie sociali borghesi (esattori,ufficiali giudiziari, burocrati, accademici) che talvolta sfocia in una velata satira sociale e l'esaltazione dell'artista puro che disdegna l'umano affannarsi per la sopravvivenza esistendo solo per la sua arte costituiscono i punti di forza di queste avvincenti novelle.
Lasciando il gusto al lettore, stimolato da questa rapida introduzione, di assaporare e scoprire questi avvincenti racconti,vale la pena soffermarsi su 3 novelle indicative del tono dell'opera.

Le Passe-muraille, dal quale deriva il titolo dell'intera raccolta, è Dutilleul, barbetta e occhialini, un uomo ordinario, un "qualunquista" come ce ne sono tanti, un travet che svolge il proprio lavoro di dipendente ministeriale senz'infamia, né lode, insomma una persona che passerebbe inosservata, se non fosse per lo straordinario dono che la natura gli ha riservato che è quello di attraversare indenne i muri.
Dopo averlo volutamente ignorato facendosi prescrivere un portentoso antidoto da un illustre professore, decide di sfruttarne le potenzialità il giorno in cui il suo superiore lo umilia relegandolo in uno sgabuzzino.
Eccolo allora comparire all'improvviso sulla parete dell'ignaro malcapitato lasciandolo interdetto. Le apparizioni non solo si ripeteranno, ma saranno arricchite da sberleffi, risatine isteriche, urla al punto che lo sventurato finirà ricoverato in un sanatorio.
Da qui Dutilleul soprannominato dalla folla "Garou.Garou" comincia a spiccare il volo diventando una vera celebrità a Parigi, il più abile e inafferrabile ladro di preziosi conquistandosi la stima dei suoi concittadini e assaporando finalmente quell'attimo di notorietà vanamente inseguito per anni.
La sua vita continua fra avventure e furti, colto in flagrante non impiegherà molto a evadere indenne dalla sua cella finché un giorno per errore inghiotte una delle pasticche antidoto, rimanendo così imprigionato vita natural durante in una parete.
Nel quartiere parigino di Montmartre dove Marcel Aymé visse e dove si trova la sua tomba è stata costruita una statua che lo raffigura nell'atto di attraversare un muro, un omaggio al suo celebre Dutillleul, il "Passa-muri".

Les Sabines, titolo che nulla a che vedere col ratto di storica memoria, è il plurale del nome della protagonista Sabine, sposata ad un onesto commerciante che scopre precocemente di avere il dono dell'ubiquità, ossia riesce a moltiplicarsi a suo piacimento dando vita a persone distaccate con una vita indipendente.
La sua passione per uno squattrinato e promettente giovane pittore Théorème la indurrà a sfruttare il "dono" per vivere l'adulterio pur restando accanto al marito. Si ha così la sua prima scissione con cognizione di causa. L'orgoglio, la vanità, l'avidità e soprattutto la sua propensione a cader vittima del fascino di aitanti uomini prenderanno il sopravvento sui buoni propositi, quando conosce un aristocratico inglese lo sposa e s'inventa le prime quattro sorelle, da lì il gioco le prende la mano al punto da moltiplicarsi fino a 67000 volte, creando sue copie anche nei comportamenti, che si disperdono ai 4 angoli del mondo, spesso conducendo esistenze dissolute e spregiudicate, commettendo nefandezze orribili anche se la Sabine originale resta accanto al legittimo consorte.
D'un tratto la consapevolezza della sua condizione di peccatrice e di adultera la sospinge su un doloroso calvario di redenzione e riscatto. Si scinderà nell'indigente Louise Magnin che vive arrangiandosi in una lurida topaia di un quartiere dormitorio e dopo essere stata vittima della violenza un bruto morirà col sorriso sulle labbra insieme la suo unico amore il pittore Théorème, finalmente ritrovato , portandosi con sé le sue innumerevoli sorelle, Le Sabine.

Le percepteur d'épouses, lo stimato esattore Gauthier- Lenoir esegue il proprio, in verità, ingrato compito con zelo e abnegazione, mostrando una comprensione e un'umanità insolita solidarizzando con i morosi, criticando segretamente gli adempienti. A causa delle manie di grandezza della consorte spendacciona si ritrova paradossalmente ad "auto-inviarsi" un' ingiunzione.
S'inventerà per punire il più preciso dei suoi contribuenti un curioso tipo di tassa per il saldo delle morosità "il versamento della consorte". L'esattoria della città si trasforma in un affollata sala d'attesa dove le coppie morose si recano per lasciare il proprio "obolo" in natura. Sarà un successo che solo lo scoppio del conflitto mondiale eviterà che sia riproposto in tutto il paese.

In conclusione, ciascuno potrà trovare spunti e chiavi di lettura diverse apprezzando sia la vena quasi fiabesca sia l'impronta realistica, sia la mordace satira, insomma ce n'è per tutti i gusti!

Maria Grazia Falcinelli

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