Titolo : Rhinocéros
Autore : Eugène Ionesco
Genere : teatro
Eugène Ionesco, nato a Slatina, in Romania, passò
la sua infanzia in Francia e dopo un periodo a Bucarest, ritornò
definitivamente in Francia poco prima della guerra.
Nel 1958 scrisse questa pièce teatrale, che si inquadra nel
movimento teatrale nato negli anni 50' ad opera di un gruppo
di scrittori tra cui Ionesco, Beckett, Genet e Pinter: il teatro
dell'assurdo.
Brevi note sul teatro dell'assurdo
Si tratta di un tipo di teatro in cui gli autori cercano di trasmettere
un'immagine ben precisa della realtà: un universo
senza Dio, dove l'esistenza umana non ha senso e significato,
e giorno dopo giorno procede senza alcuno scopo.
Di fronte a questa realtà la comunicazione umana si perde:
la tradizionale costruzione logica dà luogo a discorsi
irrazionali e illogici, per arrivare agli estremi con l'opera
di Beckett 'Breathe', consistente in una serie di rumori, piuttosto
che dialoghi.
La storia in breve
É una luminosa domenica mattina quando Bérenger vede
passare per le strade della città un rinoceronte
in carica.
Al momento egli non presta particolare attenzione alla cosa.
Presto, però, iniziano a succedere cose molto strane. É
in atto una sorta di epidemia che colpisce progressivamente tutti
gli abitanti: si stanno trasformando in rinoceronte!
Bérenger assiste alla metamorfosi dei suoi colleghi
di lavoro, del suo principale, come del suo miglior amico. A questo
punto Bérenger si rende conto che dovrà lottare contro
una massa di rinoceronti.
Riuscirà a resistere alla metamorfosi ....... o cadrà
nel vortice dell'assurdità?
Perché leggere il libro
Si colga l'espressione massima della parodia: per Ionesco
il teatro è contro-corrente e il linguaggio è sorgente
di alienazione per l'uomo.
Ecco allora tratteggiata una realtà insensata e irrazionale,
dalla quale emerge il timore dell'autore per la barbarità
latente che risiede nel cuore dell'uomo.
Il personaggio di Bérenger, come Ionesco stesso, cerca un
senso e una verità nella vita, cercando di rivolgersi
agli amici, prima di tutto, per trovarle.
La figura del rinoceronte sta proprio a rappresentare
la barbarità nascosta degli esseri umani e l'assurdità
dell'universo: un'immagine brutale e violenta che serve per
dare un'immediata percezione del caos, del non senso.
Nel racconto l'autore sottolinea spesso l'elemento materiale della
distruzione degli oggetti e delle persone, che vengono schiacciati
e travolti dal passaggio dei rinoceronti.
Sono forse questi gli elementi che rendono, purtroppo, quest'opera
così attuale, in una realtà come la nostra
che riserva delle sorprese che hanno a volte dell'assurdo, tanto
travolgenti nella loro violenza, quanto incontrollabili nella loro
portata.
Senza dubbio una riflessione costruttiva su questi aspetti
della realtà in cui viviamo si fa oggi più che mai
pressante.
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