L'ultimo film di Benoît
Jacquot non ha niente che vedere con la tradizionale "indigeribilità"
del cinema francese in costume.
Si tratta, invece, di una magnifica trasposizione cinematografica
del romanzo
"Adolphe di Benjamin Constant", avente come protagonista
femminile la bellissima Isabelle
Adjani.
"Adolphe, de Benjamin Constant" racconta del giovane
e arido Adolphe e della sua tormentata storia d'amore con Ellénore,
avvenente amante polacca di un conte francese.
Senza esserne innamorato, riesce a conquistarla, ma quando lei rinuncia
a tutto per dedicarsi a lui, Adolphe si sente "in trappola"
e inizia a coinvolgere lo spettatore con sentimenti di pietà
e dolcezza per quella donna bellissima che, però, non
riesce ad amare con passione.
Il film è talmente fedele al testo di Benjamin Constant
che le parole scritte dall'autore nella prefazione del suo libro
sembrano descrivere gli stati d'animo che Benoît Jacquot trasmette
agli spettatori con il suo film:
"A distance, l'image de la douleur qu'on impose paraît
vague et confuse, telle qu'un nuage facile à traverser; on
est encouragé par l'approbation d'une société
toute factice, qui supplée aux principes par les règles
et aux émotions par les convenances, et qui hait le scandale
comme importun, non comme immoral, car elle accueille assez bien
le vice quand le scandale ne s'y trouve pas".
Benoît
Jacquot, nato a Parigi nel 1947 è già noto al
grande pubblico per la sua abilità nel ritrarre tortuosi
rapporti psicologici, come nel film "Corps et biens" (1986).
Francesca
Nuzzo
(La locandina del film)
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