Grazie
alla trasposizione cinematografica de "Il Codice Da Vinci",
ha guadagnato le scene del cinema internazionale.
A soli ventotto anni ha già alle spalle una carriera
decennale e un film, "Il favoloso mondo di Amélie",
delicato e osannato da critica e pubblico, dove interpreta una graziosa
fanciulla alquanto bizzarra.
Di un fascino tutto francese, la bella Audrey è schiva
e molto riservata.
Ama la lettura e la poesia e il suo fidanzato americano.
Nelle occasioni speciali sfoggia sempre uno stile sobrio ed elegante,
come al Festival di Cannes durante lanteprima fuori concorso
del film.
Dice di sè :"Mi reputo una ragazza molto complicata,
questo sì. Ho molti dubbi ma credo sia un fatto positivo
perché dubitando si va avanti, se uno è sempre contento
di com'è si ferma lì, non fa altro che compiacersi
rimanendo immobile. Io dubito praticamente di tutto: di come sono,
di come lavoro, di quello che farò domani..."
Di Jean-Pierre Jeunet, che l'ha resa famosa in "Il
favoloso mondo di Amélie" dice: "Lui ha un modo
di riprendere che riesce a dare un valore a tutti i personaggi,
a sublimare le sfumature di un film e in più mi offre dei
ruoli molto belli. Noi abbiamo un'ottima intesa, basta che ci guardiamo
un istante per intenderci. Poi, cosa non meno importante, tutti
e due amiamo il nostro lavoro."
Nel 2000 ha vinto il César alla migliore promessa
femminile, nel 2002 e nel 2005 è stata nominata per il César
come miglior attrice rispettivamente per "Il favoloso mondo
di Amélie" e "Una lunga domenica di passioni".
Tra i suoi personaggi di sicuro effetto la bizzara ragazza sognatrice
e un po' surreale che si aggira per Montmartre: Amélie che
si accosta alla vita con uno sguardo ingenuo e spensierato, sempre
pronta ad imbarcarsi in qualche improbabile impresa per aiutare
il prossimo... ma indubbiamente la nostra Amélie di strada
ne ha fatta parecchia!
|