Il Bretone
è una lingua celtica parlata nella parte ovest della Bretagna.
L'attuale lingua è giunta in Bretagna grazie a popolazioni
arrivate dall'Inghilterra tra il V e il X secolo a.C.
Non bisogna sottovalutare l'importanza di questa lingua:
nel XIX secolo, la raccolta di poemi bretoni Barzaz-Breiz del visconte
La Villemarqué dona un impulso decisivo al movimento di rinnovazione
suscitato dal romanticismo.
Oggi il bretone viene parlato da circa 250.000 persone;
si tratta di due grandi gruppi: le persone ormai di una certa età
che abitano le zone rurali, e una minoranza più istruita
che lotta per la sopravvivenza della lingua.
Il numero delle persone che comprendono il bretone, si aggira comunque
sulle 650.000.
Particolarità grammaticali
Il bretone presenta un tratto caratteristico delle lingue celtiche:
la mutazione consonantica.
Accade, quindi, che la consonante iniziale di certe parole (per
esempio la b o la m) si trasforma se preceduta da
certi suoni. Così la parola mil (mille) diventa vil
se preceduta dalla parola daou (due). Si dirà allora:
daou vil per dire 'duemila'.
Un'altra particolarità è rappresentata dal cambiamento
di vocale all'interno della parola, nel caso plurale.
Così troad (piede) diventa al plurale treid
(piedi).
Vieux breton
L'epoca in cui si è sviluppato il vieux-breton o hennvrezhoneg
risale al periodo tra il IV e l'XI secolo.
Non esistono testi in vieux-breton, ma ne rimangono tracce soprattutto
nelle glosse ai manoscritti latini redatti nelle abbazie: un
esempio è l'Amalrius de Divinis Officiis scritto nell'abbazia
di Landevennec e conservato a Cambridge.
Il vieux-breton subisce ancora un forte influsso dalle
lingue latine, romanze e da quelle della Gallia.
Nel periodo sopra indicato la lingua bretone si diffonde nella
penisola armoricana, ma successivamente si assiste ad un
progressivo abbandono della lingua da parte dell'aristocrazia.
Le vicissitudini storiche della Bretagna sono determinanti
in questo processo: la distruzione dell'abbazia di Landevennec nel
914 da parte dei vichinghi fa sì che i monaci fuggano, rifugiandosi
in Picardia; inoltre le città di Rennes e di Nantes
divengono capitali ducali ed essendo situate in paesi di lingua
romanza, favoriscono la fioritura di quest'ultima lingua.
continua....
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