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Lingua occitana : lingua morta o in pericolo di vita?

La lingua dei troubadours, o lingua d'oc, come la si voglia chiamare, è una lingua senza Stato: quale il suo destino?

La lingua occitana è annoverata tra le tante lingue minoritarie presenti in Francia. Quando si parla di lingua minoritaria si intende, tra le possibili accezioni, una lingua "senza Stato": quello che è spesso vero per certe lingue minoritarie francesi è che esse non si appoggiano ad una nazione in senso politico.

E questo vale anche per l'occitano: esso viene parlato nel c.d. Midi, che peraltro è difficilmente definibile.
Si traccia, in genere, una linea dalla Garonna, fino a nord attraverso Limoges, Clermont-Ferrand, Valence, fino alla frontiera italiana, per quello che rappresenta all'incirca un terzo del territorio nazionale francese, con 15 milioni di abitanti.

Le cifre non sono quindi trascurabili, anche se di questi 15 milioni solo 10 milioni conoscono l'occitano e solo 2 milioni lo parlano quotidianamente.
Certo è che non esiste una lingua ufficiale standard in questa immensa regione linguistica. Si distinguono anzi 3 dialetti:

  • l'occitan moyen (languedocien+provençal)
  • il nord-occitan (limousin+auvergnat+provençal alpin)
  • il gascon

Per quanto riguarda la lingua scritta 3 sono le tappe fondamentali da ricordare :

  • la fondazione di Félibrige, una società di poeti di lingua occitana fondata da Frédéric Mistral (uno dei massimi esponenti letterari di questa lingua): il modello della lingua scritta era quello del provençal rhodanien, ma non risolse i problemi posti dalla profonda diversità dei dialetti

  • l'abate Joseph Roux, nel secolo scorso, tenta di trovare una regola valida per tutte le lingue d'oc

  • Porsper Estieu e Antonin Perbosc (due poeti della Linguadoca) creano un sistema di scrittura basato sulle regole dei troubadours, nel tentativo di uniformare i dialetti della lingua d'oc

A tutt'oggi vive ancora, purtroppo irrisolto, il conflitto tra i félibréens e i linguadociens: i primi accusati di essere troppo conservatori, i secondi di voler imporre una lingua artificiale.
Quello su cui più ci si interroga è il destino dalla lingua occitana: si più auspicare ad una sua rinascita? Ha speranza di essere utilizzata da tutti nella vita quotidiana?

Sono interrogativi ai quali non è facile rispondere, certamente l'occitano, come tutte le lingue regionali, contribuisce alla cultura nazionale e internazionale ed è proprio per questo che se ne deve evitare la scomparsa.

Da segnalare un interessante articolo di Alan Rainal, Presidente del Centre régional des enseignants d'occitan de Midi-Pyrénées, intitolato "Comment peut-on encore être occitan?", che ben illustra le problematiche delle lingue regionali.

Per quelli interessati a mettere in pratica un po' di occitano, si segnala un comodo dizionario online, e un comodo lessico per situazioni di vita quotidiana.

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